Questa sezione del sito è nata con l’ idea di raccogliere i più rilevanti contributi on line nell’ambito delle Arti Performative, offrendo la possibilità di ritrovare agevolmente: documentari, interviste, spettacoli, case editrici e testi di riferimento, che trattano e parlano delle Arti sia da un punto di vista storico- culturale, biografico, artistico, pedagogico.
LA PAGINA E’ IN FASE DI ALLESTIMENTO E IN CONTINUA CRESCITA.
BUONA CONOSCENZA E BUONA ESPLORAZIONE
………………………………………………………………………………………
TEATRO

SITI
ArteConcert Arti dello spettacolo
Si tratta di un canale culturale europeo nato nel 1992, con sede a Strasburgo e trasmesso in 6 lingue. In particolare troverete contenuti di alta qualità riguardo diversi generi di musica, opera lirica, aarti dello spettacolo, nonché notizie e contenuti di cultura generale.
Con la rubrica Teatro in video la redazione di TeC scandaglia il web alla ricerca di quegli spettacoli che hanno fatto la storia: potete trovare qui video dal valore documentale accompagnati da brevi testi con i quali fornire un’introduzione alla visione.
TEATRO tv Una raccolta di diversi documentari inerenti la storia e la ricerca pedagogica in ambito teatrale e non solo.
RAI CULTURA – I MESTIERI DEL TEATRO
RaiPlay TEATRO Una raccolta aggiornata di spettacoli, drammatici e comici, andati in scena negli ultimi anni.
RaiPlay Documentari Teatro Una raccolta di alcuni documentari dedicati alle compagnie, registi e attori che hanno contribuito alla storia Italiana e Internazionale nell’ambito del teatro e della danza del XX secolo.
RAI SCUOLA TEATRO Una raccolta di diversi documentari e spettacoli connessi a differenti contesti storici e culturali.
ARCHIVIO TEATRALE ANDRES NEUMANN L’Archivio Teatrale Andres Neumann è uno dei più importanti patrimoni documentari relativi alla storia delle arti sceniche di tutto il mondo degli ultimi quaranta anni, raccogliendo la memoria della Andres Neumann International, agenzia che dal 1978 è stata un imprescindibile punto di riferimento per artisti internazionali del calibro di Peter Brook, Tadeusz Kantor, Dario Fo, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Ingmar Bergman, Pina Bausch, Luca Ronconi, Andrzej Wajda, Robert Wilson e il Living Theatre, e che ha dato vita a produzioni memorabili come il Mahabharata di Peter Brook, l’Amleto di Ingmar Bergman e Palermo Palermo di Pina Bausch. L’Archivio Teatrale Andres Neumann si compone di un’articolata serie di tipologie documentarie, la cui consistenza ammonta a circa 75.000 pezzi, ripartiti tra contratti, corrispondenza con le principali personalità della scena internazionale, dossier di compagnie, disegni di scenografie, foto, rassegne stampa, locandine, manifesti, programmi di sala e materiale audio-visivo. Questi documenti sono la testimonianza dell’attività di una vita e offrono una visione precisa del lavoro di molti dei Maestri delle Arti Sceniche del 20° secolo. Questi documenti sono ora accessibili a coloro che, per passione, studio o lavoro, desiderano farne uso. Andres Neumann –WORKSHOP PROFESSIONALI – BIBLIOTECA – Il funaro centro culturale
ArteConcert Arti dello spettacolo
Si tratta di un canale culturale europeo nato nel 1992, con sede a Strasburgo e trasmesso in 6 lingue. In particolare troverete contenuti di alta qualità riguardo diversi generi di musica, opera lirica, arti dello spettacolo, nonché notizie e contenuti di cultura generale
REGISTI, ATTORI E PEDAGOGISTI
TADEUSZ KANTOR (1915 – 1990)
Pittore e regista teatrale. Artista d’avanguardia tra i più originali della Polonia contemporanea, attraverso una accentuatissima semplificazione dei mezzi espressivi e una “scenografia in movimento” in cui il corpo dell’attore diviene elemento strutturale di significazione, ha dato garbata e ironica espressione alla tragedia della condizione umana. Tra i suoi spettacoli più significativi si ricordano Umała Klasa (“La classe morta”, 1975), Crepino gli artisti (1986), Qui non ci torno più (1988).
PETER BROOK ( 1925 )
A rivelare Brook fu la sua immensa opera sullo studio e rivisitazione del teatro classico elisabettiano e shakespeariano, giungendo alla realizzazione del bellissimo King Lear, opera in cui per la prima volta il palcoscenico si è rivelato come Spazio vuoto (questo il nome del più noto testo di Peter Brook sul teatro, scritto nel 1970), nel quale l’energia comunicativa è data esclusivamente dall’ espressività degli attori, dal movimento dei corpi e dalle impressioni create con la recitazione. Con questa opera Brook compì il primo passo verso una ricerca teatrale senza eguali a livello comunicativo ed espressivo, fatta d’improvvisazione e creatività, compiuta sul palcoscenico con gli attori in modo sempre più radicale, eliminando il concetto tradizionale di “metodo” recitativo e ponendosi in relazione con altre scuole teatrali europee, come quella di Jerzi Grotowski.
PETER BROOK: INCONTRO CON IL PUBBLICO
PETER BROOK – THE INTERNATIONAL CENTRE FOR THEATRE RESEARCH
PETER BROOK: LA SUA ESPERIENZA TEATRALE
JERZY GROTOWSKI ( 1933 – 1999 )
Vi è qualcosa di incomparabilmente intimo e fruttuoso nel lavoro che svolgo con l’attore che mi è affidato. Egli deve essere attento, confidente e libero, poiché il nostro lavoro consiste nell’esplorazione delle sue possibilità estreme. La sua evoluzione è seguita con attenzione, stupore e desiderio di collaborazione: la mia evoluzione è proiettata in lui, o meglio, è scoperta in lui, e la nostra comune evoluzione diventa rivelazione […]”, (Per un teatro povero, 1970). Gerzy Grotowski, drammaturgo e regista teatrale, è stato il propugnatore di un rinnovamento del teatro che, come già per Konstantin S. Stanislawskij, doveva partire dalla valorizzazione dell’attore, della sua sensibilità e umanità, e dall’esperienza della costruzione, in comune col regista e gli altri attori, dell’esperienza teatrale. In questo senso Grotowski formulò una vera e propria disciplina teatrale che trasferì negli anni Cinquanta, appena ventenne, nel suo “teatro laboratorio”, nella città polacca di Opole, con il quale ottenne riconoscimenti per la ricerca artistica, fino ad ottenere fama internazionale.
JERZY GROTOWSKI: IL SUO TEATRO
JERZY GROTOWSKI: IL TEATRO LABORATORIO
Il Principe Constante. Versión: Jerzy Grotowski
Jerzy Grotowski (doc. sub. italiano)
JURIJ ALSCHITZ ( 1947)
Regista teatrale e teorico teatrale russo. Principalmente noto per essere il fondatore della metodologia d’arte drammatica nota con il nome di ” Verticale del ruolo”, metodo che verte sull’ utilizzo e interiorizzazione del training legato all’esplorazione e interiorizzazione degli eventi consapevoli che accadono in scena attraverso le azioni fisiche, l’energia della parola, l’ energia del gesto, l’ energia analitica del testo. Attraverso il suo metodo, Alschitz apre gli orizzonti ad un nuovo concetto etico della professione dell’ essere- attore oggi: attore come primo autore, creatore e centro univoco della performance drammatica.
Etica and Stanislavskij – Jurij Alschitz – 1
Etica and Stanislavskij – Jurij Alschitz – 2
World Theatre Training Institute AKT-ZENT
ODIN TEATRET E EUGENIO BARBA
Il Nordisk Teaterlaboratorium/Odin Teatret, più noto come Odin teatret, è una compagnia teatrale multiculturale, fondata da Eugenio Barba ad Oslo, in Norvegia nel 1964, e in seguito stabilitasi ad Holstebro in Danimarca. I componenti permanenti sono diciotto, inclusi gli attori, i tecnici e gli amministratori. Il consiglio direttivo è composta da Søren Kjems, Kirsten Justesen, Per Kofod, Peter Laugesen e Bjørn Lense-Møller. Eugenio Barba (coadiuvato dagli attori Julia Varley e Torgeir Wethal) è il direttore dell’Odin fin dal 1964, anno in cui Barba giunse in Norvegia dopo aver trascorso tre anni in Polonia, seguendo l’insegnamento di Jerzy Grotowski).La fondazione dell’Odin Teatret si colloca in quell’universo composito del teatro di ricerca di quell’epoca che verrà poi denominato in seguito Terzo Teatro. La ricerca del gruppo prende le mosse dall’esigenza di un approfondimento del lavoro dell’attore, mettendo un accento particolare sul training, e di svincolarsi dai tempi e della produzione di uno spettacolo, spesso molto stretti. Gli attori dell’Odin, in maggior parte autodidatti o espulsi dalle Accademie dei loro paesi, hanno negli anni elaborato un progetto pedagogico fondato sul confronto e l’acquisizione di diverse culture e tradizioni performative. A questo scopo hanno compiuto numerosi viaggi, alla ricerca dei fondamenti della tecnica performativa in una prospettiva antropologica. La ricerca pedagogica si è inoltre avvalsa (chiamandoli a tenere seminari e incontri) della collaborazione di artisti internazionali tra cui Étienne Decroux, Jean-Louis Barrault, Jacques Lecoq, Dario Fo, Krejca, Luca Ronconi, il Living Theatre, Jerzy Grotowski; e con numerosi maestri di discipline teatrali asiatiche, provenienti da Bali, Giava, Corea, Giappone, India e Cina.
Eugenio Barba The Transparent Body, 2000
Physical Training at Odin Teatret, 1972
Training at Teatr-Laboratorium, 1972
Jerzy Grotowski at Odin Teatret 1971
GIORGIO STREHLER ( 1921 – 1997 )
Giorgio Strehler, noto anche come “il regista” con la “D” maiuscola, più o meno allo stesso modo in cui lui stesso ha scritto e pensato al teatro: come una sfida iperbolica, un diorama, un palcoscenico su cui prende un’immagine del mondo forma, dove i grandi maestri del teatro, i proprietari di diritto, dialogano delicatamente con la popolazione di personaggi e, attraverso di loro, con il pubblico. Parallelamente a questo modo “regale” di vedere il teatro che lo incoronò il vero erede di Max Reinhardt (l’ultimo dei direttori di demiurgo, che aveva ammirato fin da bambino), Strehler aveva sempre corteggiato un approccio più severo, quasi giansenistico, incarnato nella tradizione di Copeau e Jouvet, dove il regista – questa volta senza la “D” maiuscola, ma non meno importante – è iniziato dalla premessa che tutto è scritto nel testo e che tutto ciò che è stato precedentemente detto e scritto può essere mediato e personificato dall’Attore (con la “A” maiuscola). Questi due modi di vedere il ruolo del regista sono perfettamente evidenti in due dei suoi ultimi lavori, vale a dire Faust Frammenti , su cui ha lavorato ininterrottamente tra il 1988 e il 1991, e in cui ha anche recitato nel ruolo del protagonista, ed Elvira o La Passione Teatrale (1987).
Giorgio Strehler e la storia del “Piccolo” 1°parte–
Giorgio Strehler e la storia del “Piccolo” 2° parte
IL GIARDINO DEI CILIEGI 1° PARTE
IL GIARDINO DEI CILIEGI 2° PARTE
Arlecchino servitore di due padroni – Goldoni
La storia della bambola abbandonata
LUCA RONCONI ( 1933 – 2015 )
Il più grande regista italiano, allestitore di spettacoli prestigiosi, ha diretto il Teatro stabile di Torino (1988-93), il Teatro stabile di Roma (1994-98) e, dal 1999 al 2004, è stato direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano. Nelle sue regie teatrali e liriche è stato capace di combinare il gusto neobarocco per il macchinismo con la nudità di una recitazione fortemente antinaturalistica. Non conosceva altra condizione che la ricerca della maniera ogni volta migliore per spogliarsi di ogni convinzione a priori, nel tentativo di incontrare davvero un testo e un nuovo teatro possibile oltre l’orizzonte degli eventi risaputi.
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (Teatro)
Henrik Ibsen: John Gabriel Borkman
Il teatro che non c’è più – Dedica a Luca Ronconi
LUCA RONCONI INTERVISTATO DA ENZO BIAGI
Biennale Teatro 2012 – Luca Ronconi
CARMELO BENE
Carmelo Bene – Macbeth Horror Suite.
VITTORIO GASMANN
DARIO FO E FRANCA RAME
Morte accidentale di un anarchico
DANZA

SITI
ArteConcert Arti dello spettacolo
Si tratta di un canale culturale europeo nato nel 1992, con sede a Strasburgo e trasmesso in 6 lingue. In particolare troverete contenuti di alta qualità riguardo diversi generi di musica, opera lirica, arti dello spettacolo, nonché notizie e contenuti di cultura generale.
NEMERIDANSE.TV Una delle piattaforme più complete sulla danza e i diversi generi, urbana, classica, jazz, tradizionale. Il sito è francese con possibilità di essere seguito anche in lingua inglese.
RaiPlay Danza Una raccolta di alcuni spettacoli inerenti sia al balletto che alla danza contemporanea.
RAI 5 DANZA Il canale Rai dedicato all’ intrattenimento culturale con una sezione particolare rivolta alla danza.
RAI SCUOLA DANZA Una raccolta di diversi documentari e spettacoli connessi a differenti contesti storici e culturali.
DANZATORI, COREOGRAFI, ANALISTI DEL MOVIMENTO, COMPAGNIE
ISADORA DUNCAN
Isadora ( 1877 ‒ 1927) è stata riferimento centrale per il superamento dei canoni classici del balletto romantico ed esempio illuminante per le avanguardie storiche. Personalità carismatica e ribelle, si distingue per una danza svincolata da qualsiasi condizionamento sociale, per il ruolo di donna forte e capace, tenace e intuitiva. Criticata dai futuristi e amata al tempo stesso da numerosi artisti, pittori, fotografi, scrittori, scultori, le cui numerosi opere testimoniano come la pioniera della danza moderna abbia attraversato confini geografici e temporali, tanto che ancora oggi, a un secolo di distanza, la sua figura è quasi leggendaria. In molte raffigurazioni della sua immagine è ricorrente il tema della liberazione del corpo femminile, il corpo in movimento legato agli elementi della natura ( l’ aria, l’ acqua, la terra…), il legame con il classicismo greco: mentre in tutta Europa si danzava in scarpette e tutù, Isadora Duncan decise di liberare i piedi e il corpo, per ballare a piedi nudi, coperta di veli fluttuanti. Un richiamo al mondo classico e al culto del corpo libero, esaltato nella sua essenza più pura.
Mostra al Mart di Rovereto 20109/2020
Mostra Museo Bardini di Firenze
Isadora Duncan Repertory Dance Company 1 Addio amici, vado verso l’amore!
Isadora Duncan Repertory Dance Company 2
Isadora Duncan Repertory Dance Company 3
Isadora Duncan Repertory Dance Company 4
Isadora Duncan Repertory Dance Company 5
Isadora Duncan Repertory Dance Company 7
Isadora Duncan Repertory Dance Company 8
Isadora Duncan Repertory Dance Company 9
RUDOLF LABAN
Laban (1879-1958) architetto, coreografo , teorico della danza e analista del movimento. Fu uno dei dei fondatori della danza moderna europea, il suo lavoro è stato esteso attraverso i suoi più celebri allievi collaboratori, Lisa Ullmann, Mary Wigman, Marion North, Sigurd Leeder, Irmgard Bartenieff, Kurt Jooss ( con il quale lavorò Pina Baush ). Laban ha assistito alla risposta dei cambiamenti culturali nell’ ambito delle artisti visivi attraverso il riflesso diretto con artisti come Klimt, Kockoshka, Shiele, Cezanne, Matisse, Picasso e Kandinsky. Si chiese quale fosse l’equivalente della rivoluzione delle arti visive per le arti del movimento: abbandonò i vincoli dei passi tradizionali, la dipendenza dalla musica per ispirare e strutturare la danza, la necessità di mimare una storia per rivelare un corpo, propendendo per un copro libero di cercare e trovare propri ritmi, passi e ralazione con lo spazio. Il contributo degli studi e del sistema Labaniano ha valorizzato il concetto di danza e del danzare come forma d’arte e disciplina educativa da esplorare sia a livello teorico che pratica: Laban è stato il primo a sviluppare il concetto di danza comunitaria , riformando il ruolo della danza nell’educazione, sottolineando la convinzione che la danza dovrebbe essere accessibile a tutti, bambini, uomini e donne. L’ analisi del movimento umano sia nella sua espressione quotidiana e particolari azioni di movimento comuni a molti individui ( soprattutto in ambienti di lavoro come fabbriche e catene di montaggio) che nel danzare, lo portò alla creazione di un sistema di notazione definito “Labanotation” . Laban è stato il primo a parlare concretamente di danza comunitaria, riformando il ruolo che la danza stessa ha nell’educazione e sottolineando la sua convinzione che la danza dovrebbe essere messa a disposizione di tutti. Il contributo degli studi Labaniani ebbe grandi ripercussioni sulla sperimentazione delle arti sia in ambito coreografico che teatrale, ancora oggi esplorati e utilizzati per lo studio relativo alla scena, movimento scenico e utilizzo della voce, i quali confluiscono tutti all’analisi dei fattori di movimento classificati con il concetto di spazio, tempo, peso, flusso.
Rudolf Laban: la matematica applicata alla danza
RUDOLF LABAN: IL VOCABOLARIO DELLA DANZA
SISTEMA LABAN-BARTENIEFF
Irmgard Bartenieff (1900 – 1981 ) ballerina, coreografa , fisioterapista e pioniere della terapia e cura attraverso la danza. Fu allieva Rudolf Laban e proprio dagli studi appresi sull’ analisi tridimensionale del movimento Barteneiff applico e ampliò tali concetti alla riabilitazione delle persone colpite dalla poliomielite negli anni ’40, continuando poi a sviluppare la propria serie di metodi ed esercizi di movimento, noti come Fondamenti di Bartenieff.
Il Metodo Laban/Bartenieff ( riconosciuto ufficialmente nel 1981) è uno strumento per educatori, terapisti, danzatori, attori, professionisti e non, interessati ad approfondire il lavoro sul movimento e a migliorare le proprie capacità espressive e comunicative. Il sistema di I. Bartenieff è dedicato allo studio delle connessioni neuromuscolari, un lavoro profondo e sottile che passa attraverso il respiro, l’apertura e la chiusura intorno al centro del corpo, il contatto con la terra, il radicamento e la spinta, l’attivazione dei muscoli profondi per arrivare ad una integrazione e fluidità del movimento nello spazio.
Il sistema di R. Laban è basato sull’apprendimento di precise categorie e di strumenti che permettono di prendere consapevolezza delle proprie caratteristiche espressive e del proprio stile di movimento e di comunicazione. Il lavoro consiste nell’esplorare le diverse possibilità creative, scoprendo le attitudini personali nella creazione di coreografie, personaggi teatrali, o semplicemente nell’osservazione diretta del movimento. Entrambi i sistemi sono strettamente interconnessi e si completano a vicenda.
MARTHA GRAHAM
Martha Graham (1894 – 1991) è da molti considerata la più grande danzatrice statunitense del XX secolo, nonché la “madre” della danza moderna.
Martha Graham Dance Company – STEPS IN THE STREET
Martha Graham Dance Company – ADORATIONS
Martha Graham Night Journey Clip for DGC
TRISHA BROWN
E’ stata una rappresentante dell’ondata innovatrice, ribelle, underground della New York tra gli anni 70/80, creando uno stile personale astratto e radicale ma nello stesso tempo di grande impatto comunicativo, di esplorazione e analisi del concetto di spazio legato al movimento e alla sua connessione all’aspetto grafico/pittorico.
Trisha Brown in “Watermotor”, by Babette Mangolte (1978)
Vue sur les marches – Trisha Brown
Trisha Brown Drawing/Performance
Opere Grafiche di Trisha Brown
Trisha Brown Dance Company :: Repertory 40
Trisha Brown’s “Man Walking Down the Side of a Building”
PINA BAUSH
Pina è stata una coreografa tra le più importanti e note artiste contemporanee a livello mondiale. La Bausch ha diretto dal 1973 il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, con sede a Wuppertal, in Germania. Il suo nome è legato al termine Tanztheater (teatro-danza), adottato negli anni ’70 da alcuni coreografi tedeschi – tra cui la stessa Bausch – per indicare un preciso progetto artistico che intende differenziarsi dal balletto e dalla danza moderna e che include elementi recitativi, come l’uso del gesto teatrale e della parola.
Fondazione Pina Baush Il compito della Fondazione Pina Bausch è quello di preservare l’eredità artistica della grande ballerina e coreografa; per tenerlo in vita e portarlo avanti nel futuro. Uno dei compiti fondamentali della fondazione è quello di assortire il materiale molto complesso ed eccezionalmente completo dell’eredità artistica di Pina Bausch in un archivio e renderlo disponibile al pubblico. Inoltre, la fondazione segue le tracce per raccogliere le conoscenze e l’esperienza dei compagni, dei ballerini e dello staff di Pina Bausch.
Pina Bausch – Ein film von Anne Linsel (2006)
Pina Bausch talking about her future.
Documentario – I grandi protagonisti della danza- Pina Bausch
Pina Bausch, lo sguardo di Didone, viaggio in Italia
Dear Pina, created by Hannah Dennison
The Nelken Line by Pina Bausch
Impara: la linea NELKEN di Pina Bausch
Dominique Mercy danse Pina Bausch
Les Sept Péchés capitaux de Pina Bausch part 1
Les Sept Péchés capitaux – Pina Bausch – part 2
Pina — Vollmond (Full Moon) — Tanztheater Wuppertal
A fragment of the ballet “Kontakthof” Pina Bausch
Pina Bausch – Kontakthof (Nazareth Panadero)
Pina – Excerpt from Kontakthof
Damen und Herren ab 65 – Pina Bauschs “Kontakthof”
Kontakthof over 65 e under 15 -18
Estratti Film Pina di Wim Wenders

